Lander Schiaparelli 14/03/2016 Stampa
Scritto da Administrator   
Domenica 13 Marzo 2016 13:56

Il razzo russo Proton che lunedì 14 marzo alle 10,30 (ora italiana) lancerà in direzione Marte la sonda europea Exomars è sulla rampa di lancio nella base di Baikonur, nel Kazakhstan. La capacità di lancio a bassa orbita terrestre è di circa 20 tonnellate. La capacità di trasferimento interplanetario è di un quarto di tale grandezza.

 

 

 

La missione, frutto della collaborazione tra l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e quella russa Roscosmos, segna un traguardo storico, della portata confrontabile a quella della missione Rosetta, nella quale la sonda dell'Esa ha attraversato per dieci anni il Sistema Solare per raggiungere una cometa e rilasciare per la prima volta un veicolo costruito dall'uomo sulla superficie di una cometa. La prima fase di ExoMars porterà nell'orbita di Marte il satellite chiamato Tgo (Trace Gas Orbiter) e il modulo di discesa dedicato all'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli al quale si deve la prima mappa della superficie marziana.

 

 

 

 

Sarà suo in ottobre, il compito di dimostrare la capacità europea di atterrare sul pianeta rosso. Nel 2018 la seconda fase della missione prevede il rilascio su Marte di un rover equipaggiato con un trapano che perforerà il suolo fino a due metri di profondità in cerca di tracce di vita: una prima assoluta nell'esplorazione del Sistema Solare. "Con questa missione affrontiamo sfide tecnologiche straordinarie", ha detto il presidente dell'Asi Roberto Battiston. "Andare su Marte significa sviluppare una strumentazione adeguata, con una sonda che deve rimanere operativa per anni nelle condizioni estreme dello spazio profondo, con la capacità di comunicare a centinaia di milioni di chilometri da e verso la Terra, e un veicolo in grado di atterrare su un pianeta con caratteristiche ambientali profondamente diverse da quelle della Terra, con differente composizione e densità dell'atmosfera e temperature estreme". Non a caso il modulo che si poserà su Marte è dedicato a Schiaparelli: c'è moltissima tecnologia italiana in questa missione, della quale il nostro Paese è il principale sostenitore attraverso l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e con il contributo dell'industria, con il gruppo Finmeccanica. -

 

 

 

 

 

Trace Gas Orbiter ha a bordo 4 strumenti scientifici: CaSSIS, una fotocamera a colori ad alta risoluzione (5 m per pixel) in grado di fare foto steroscopiche, due spettrometri molto sofisticati (NOMAD e ACD) e un rilevatore di neutroni (FREND) per osservare l'idrogeno presente in superficie e fino a un metro di profondità.

Piccolo telescopio CaSSIS è di fatto un piccolo telescopio dotato di una sofisticata fotocamera a colori. Uno degli aspetti ingegneristici più complessi della sua progettazione è stato il peso e le dimensioni che sono state ridotte del 50% rispetto al progetto iniziale.

 

 

 

 

 

 

 

Gli obiettivi della missione In sintesi gli obiettivi della missione 2016:
- Acquisire la più grande quantità possibile di dati nella fase di rientro nell’atmosfera marziana
- Atterrare con una capsula dimostrativa di circa 600 kg
- Operare un carico scientifico sulla superficie per un breve periodo
- Osservare l’atmosfera e la superficie marziana per due anni
- Fornire il supporto di telecomunicazione necessario al Rover della missione 2018

 

 

 

 

       Cratere Schiaparelli.

 

15/03/2016

 

 

Il viaggio di ExoMars è partito con il piede giusto: lancio da manuale dal cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan, primo segnale arrivato a mezzanotte e 30 minuti ora di Mosca, le 22.30 in Italia. È un bip importante, quello captato dagli strumenti sulla Terra: significa che la separazione dal razzo Proton è avvenuta regolarmente e che la sonda si è svegliata e ora punta dritto verso il Pianeta Rosso. La missione ExoMars arriverà a destinazione a metà ottobre, dopo aver percorso 496 milioni di chilometri a una velocità media di 95mila chilometri all'ora. Una volta sul posto, analizzerà l'atmosfera e sgancerà un modulo che testerà le procedure di atterraggio. Poi, nel 2018, saranno lanciati anche un lander e un rover high-tech, capace di raccogliere campioni fino a 2 metri di profondità.

 

Del resto, l'Italia ha contribuito anche alla genesi del mito di Marte, a partire dalle osservazioni dell'italiano Giovanni Schiaparelli nell'Ottocento. A lui è dedicato il modulo di discesa di ExoMars, che prende il suo nome. Il caso ha voluto che la missione dell'Esa verso il Pianeta Rosso sia partita proprio nell'anniversario della nascita dell'astronomo, avvenuta il 14 marzo 1835. Una pura coincidenza, ma lui di certo avrebbe molto apprezzato.

 

 

 

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http://www.rainews.it/dl/rainews/media/missione-exomars-europa-su-marte-il-razzo-proton-sulla-rampa-di-lancio-d0eabf82-9889-44fa-ab44-fd89695b1e58.html